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giovedì 13 settembre 2012

Il delitto di Lord Arthur Savile, Oscar Wilde.

Titolo: Il delitto di Lord Arthur Savile
Titolo Originale: Lord Arthur Savile's crime
Autore: Oscar Wilde

Trama:

Questo breve racconto in prosa narra di Lord Savile, il quale  partecipa ad un ricevimento organizzato dalla bella Lady Windermere. Quì  il chiromante di fiducia della Windermere  predice il futuro a molti tra gli ospiti, tra cui Savile, al quale predice una minaccia imminente : sarà l'autore di un omicidio.
Volendo velocizzare l'imminente destino prova ad uccidere Clementina e suo zio, il parroco Chichester, invano.
Savile ucciderà il chiromante, spingendolo nel Tamigi.

Commento:

Incuriosita da questo titolo da "romanzo giallo" ho deciso di portare il suddetto libricino (veramente piccino) con me in viaggio sul treno. Avevo a disposizione un'ora e mezza circa, e senza fatica ne problemi l'ho letto tutto d'un fiato.
Ho trovato il linguaggio veramente semplice, poco impegnativo nella comprensione, ma sempre ben curato e studiato.
Il protagonista risulta molto pratico nel risolvere questo problema che lo affligge e tenta subito con l'avvelenamento della signora Clementina, sua vecchia amica. Fallisce.
Ingegna poi un piano "esplosivo" nei riguardi di suo zio, il parroco Chichester, che lo vede fallire per la seconda volta.
Il delitto si compie quando incontra il chiromante che gli aveva predetto il nero destino.
Da questo si capisce il perché alla festa aveva così timore nel rivelare il futuro a Savile. Sapeva sarebbe stato lui la vittima.

Consiglio la lettura di questo romanzo a tutti, persino ai più pigri che non amano molto leggere. Ne vale la pena :D


Che vi accompagnino sempre buoni libri

Vivere è una cosa troppo importante, per parlarne seriamente O.Wilde.



lunedì 10 settembre 2012

Filosofando #1


Titolo: Apologia di Socrate - Critone
Titolo originale: 'Απολογία Σωκράτους - Κρίτων
Autore: Platone

Editore: BUR
ISBN: //
Pagine:123

I due scritti platonici in questione appartengono ai cosidetti "primi scritti" nei quali opera la difesa di Socrate e la polemica contro i Sofisti. Nel primo scritto viene esposto il famoso processo tenutosi nel 399 a.C. contro Socrate accusato di empietà e corruzione dei giovani ateniesi, mentre nel secondo si narra il dialogo tra Critone e Socrate ed in esso quest'ultimo spiega il perché del suo rifiuto di fuggire. Queste due opere sono considerate delle pietre miliari della filosofia occidentale.
Secondo la critica filosofica in essi viene descritto il Socrate Storico, tale tesi è suffragata dal gioco di rimandi fra le parole attribuite a Socrate durante il processo e quelle pronunciate nel rifiutare il piano di fuga: tale scelta è stata probabilmente operata  in nome di una ideale coerenza tra i due scritti e il Socrate storico. Queste due opere possono essere considerate un eccellente punto di partenza per lo studio della filosofia.
Partiamo con una breve analisi della prima opera.

L'APOLOGIA
Ciò che emerge da quest'opera è il clima avverso alla filosofia socratica che si respirava in quegli anni ad Atene. Socrate nei suoi intenti seguiva una sorta di missione divina, il raggiungimento della verità e della conoscenza, ma tale missione prevedeva che egli sfidasse le personalità più potenti della città, facendosi nemici molti membri della classe dirigente ateniese che si sentiva insultata dal filosofo, il quale metteva in dubbio l'effettiva competenza di politici, artisti e letterati. Nell'Apologia viene citato l'episodio che vede protagonista Cherofonte (amico di Socrate), che domandando all'oracolo di Delfi se vi fosse qualcuno in Grecia più sapiente di Socrate, si sentì rispondere che nessuno era più sapiente di Socrate, in quanto consapevole dei limiti della sua conoscenza e dunque spinto ad una perenne ricerca della verità. L'atteggiamento di Socrate durante il processo non ha certo contribuito a renderlo simpatico agli occhi dei cinquecento giudici presenti, da lui chiamati "Ateniesi" o "concittadini", non riconoscendo in loro la capacità di poter giudicare.
Solo nel corso dell'ultima parte del processo, quando ormai il verdetto è stato emesso egli vi si rivolge con il termine "Giudici", ma solo con quella parte dell'assemblea che lo aveva assolto. L'opera si chiude con la celeberrima frase:
"Ma è ormai tempo di andar via, io per morire, voi per continuare a vivere: chi di noi vada verso sorte migliore, è oscuro a tutti tranne che al dio".

CRITONE
Il dialogo porta il nome dell'amico e coetaneo di Socrate, Critone, padre del suo discepolo Critobulo, il quale va a far visita a Socrate prima della sua esecuzione per proporgli la fuga. Socrate spiega i motivi del suo rifiuto con uno splendido dialogo immaginario tra lui e le personificazioni di Atene e delle Leggi della città, da cui emerge la volontà di Socrate di non voler rispondere ad una ingiustizia con un'altra ingiustizia in quanto ciò lo corromperebbe almeno quanto i suoi nemici ed è per questo che egli accetta in nome della sua onestà intellettuale la condanna. Critone non può far altro che condividere le parole del grande filosofo e rimanere "senza parole".

La prima lettura delle due opere avvenne negli anni liceali quando già percepii la grandezza dell'insegnamento di Socrate trasmessoci dal suo grande discepolo Platone, ma solo in seguito ad una recente rilettura sono riuscito a capire meglio le ragioni che hanno portato Socrate a preferire la morte rispetto a qualsiasi altra pena in quanto

"Una vita senza ricerca non è degna di essere vissuta"

Che vi accompagnino sempre buoni libri.

Luca

Nuova Rubrica!

Buonasera cari lettori, occasionali o meno :)

Siamo qui per presentare una nuova rubrica per il blog, Filosofando. L'argomento sarà la filosofia: recensioni, spiegazioni e riflessioni su testi fondamentali per la storia della filosofia, che siano opere prettamente filosofiche, o anche antropologiche, storiche, teatrali.

A prendersene cura sarà un collaboratore esterno del blog, Luca, appassionato di filosofia (contento lui!) e recentemente anche di lettura.

La rubrica sarà un appuntamento mensile, pubblicata il 10 di ogni mese.

Speriamo sia di vostro gradimento. :)

Che vi accompagnino sempre buoni libri.

Anna&Ale (e stavolta anche Luca!)

Chi pensa sia necessario filosofare deve filosofare e chi pensa non si debba filosofare deve filosofare per dimostrare che non si deve filosofare; dunque si deve filosofare in ogni caso o andarsene di qui, dando l'addio alla vita, poiché tutte le altre cose sembrano essere solo chiacchiere e vaniloqui.

Aristotele, Proptetico o Esortazione alla Filosofia, IV sec. a.C.

lunedì 3 settembre 2012

Aforismi e detti memorabili, Ezra Pound. ♥



 

Questo adorabile libricino fa parte della collana dei tascabili economici della Newton.

Dal momento che è veramente piccino ci ho messo un'ora circa a terminarlo.
Come si può ben immaginare non è una lettura impegnativa, per questo risulta scorrevole e veloce nel leggerlo.

La mente di Pound è concreta, concisa, chiara e molto obbiettiva. Virtù dantesche che Pound considerava elementi indispensabili di un poeta moderno.
Essere in grado di condensare pensiero ed espressione non doveva essere solo una virtù, ma anche un dovere per la poesia del secolo.

Alcune tra le sue frasi più belle sono:

-Non vi è intelligenza senza emozione. Ci può essere emozione senza molta intelligenza,  ma non è cosa che ci riguarda.
-Certi libri costituiscono un tesoro, un fondamento; letti una volta vi serviranno per tutta la vita.
-Le idee sono vere quando si trasformano in azioni.
-La fonte del valore è l'eredità culturale.

Le citerei tutte, tanto sono affascinanti.

Senza dubbio la lettura di questa raccolta non apre solo la mente, ma nutre di conoscenza e consapevolezza.

Che vi accompagnino sempre buoni libri.

Alessia-

Se un uomo non è disposto a correre qualche rischio per le sue idee, o le sue idee non valgono nulla o non vale niente lui. Ezra Pound.



domenica 2 settembre 2012

Orgoglio e Pregiudizio ~ Jane Austen


Titolo: Orgoglio e Pregiudizio
Titolo originale: Pride and Prejudice
Autore: Jane Austen

Editore: Mondadori
ISBN: //
Pagine: 400

Trama: Attraverso la storia delle cinque sorelle Bennet e dei loro corteggiatori, lo sguardo acuto della scrittrice annota e analizza con suprema grazia fatti, incidenti, parole di un microcosmo popolato da personaggi di straordinaria evidenza psicologica, ritratti con l'acume di chi ha ben penetrato i costumi e le figure del suo ambiente. Come dimenticare l'intrepida e sagace Elizabeth Bennet, l'ottuso padre Collins, il superbo Darcy, la tronfia e arrogante lady Catherine? Ci sono molto umorismo e molta verità in questo indimenticabile romanzo.

Erano anni che avevo intenzione di leggere questo romanzo, e l'occasione mi si è presentata giusto qualche settimana fa spulciando nella libreria del mio ragazzo.
Devo dire che non solo non ha deluso le mie aspettative, tutt'altro: mi aspettavo un romanzo bello, sì, ma non che mi appassionasse a tal punto.
L'ho divorato e adorato.
A costo di fare la figura della ragazzina romantica, ho adorato Darcy ed Elisabeth :) un po' meno mi ha preso la storia fra Jane, un po' troppo buonista per risultare brillante quanto la sorella, e Bingley, per motivi simili meno interessante di Darcy.
Ho trovato alquanto detestabile Mary, fortunatamente ha un ruolo marginale nella storia, idem per Lydia, la quale nel momento in cui ha avuto più spazio ha iniziato anche a divenire più interessante.
Forse l'unico difetto che posso trovare sono i personaggi la cui caratterizzazione può risultare, agli occhi di noi lettori moderni, leggermente stereotipata.
Ciò non toglie che rimane un romanzo che ho adorato: giudizio assolutamente positivo per questo capolavoro della Austen che mi ha stregata dall'inizio alla fine.

Voto:



È verità universalmente riconosciuta che uno scapolo largamente provvisto di beni di fortuna debba sentire il bisogno di prende moglie.

Jane Austen, Orgoglio e Pregiudizio, 1813

sabato 1 settembre 2012

Il mio blog è carbon neutral

Dedico questo mio primo post non ad una recensione, come forse sarebbe normale che fosse, ma ad un'iniziativa che ho scoperto sul blog della Leggivendola (-> here).
Attraverso degli studi è stato calcolato che ogni blog consuma in media 3,6 kg di anidride carbonica l'anno, mentre un solo albero è in grado di assorbirne circa 5 kg: 
Aderendo all'iniziativa del sito Doveconviene.it (-> here), pubblicando un articolo nel quale si afferma che il proprio è un blog ad impatto zero e inserendo uno dei banner dell'iniziativa nel blog, si contribuisce a ridurre le emissioni di anidride carbonica piantando un albero; questa iniziativa si ripropone anche di ridurre lo spreco di carta pubblicando dei volantini pubblicitari online; ne potrete trovare vari esempi sul sito ufficiale linkato poco sopra.
Fino ad ora sono stati piantati più di 1700 alberi, ma l'obiettivo che ci si ripropone è quello di arrivare a 2000: la trovo un'iniziativa molto bella e non costa affatto fatica aderire, quindi perché non farlo? :)

Agisci in modo che le conseguenze della tua azione siano compatibili con la sopravvivenza di un'autentica vita umana sulla terra.

Hans Jonas, Il principio responsabilità, 1989